GIOVANNI BIANCHI:

un testimone luminoso e coerente al servizio

della democrazia, della chiesa e del movimento operaio.

 

 

Il 24 luglio 2017, dopo una breve malattia, si è spento Giovanni Bianchi già Presidente Nazionale delle Acli dal 1987 al 1994.

Nato a Sesto San Giovanni (Milano) nel 1939. Laureato in Scienze politiche presso l’Università Cattolica di Milano, ha poi conseguito l’abilitazione in Filosofia e storia, materie che ha insegnato per molti anni nei licei.
Ha collaborato in qualità di redattore al quotidiano cattolico L’Italia, quando ne era direttore Giuseppe Lazzati. Nello stesso periodo partecipa – col Centro “Ricerca” di Sesto S. Giovanni – all’attività di aggiornamento culturale che anima la Chiesa del Concilio e del post-Concilio. Eletto nelle liste della DC, fino al 1969 è consigliere comunale, a Sesto San Giovanni, occupandosi di problemi della scuola. La fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta lo vedono, inoltre, impegnato nel lavoro di animazione sociale e culturale sul territorio ed in ambito pubblicistico, e nelle dinamiche sociali e sindacali del periodo: fonda a Milano, con Sandro Antoniazzi e Bruno Manghi, il “Centro Operaio”, di cui dirige i “Quaderni”. Eletto Presidente Regionale delle Acli Lombarde viene riconfermato per più mandati. In questa veste organizza i grandi incontri di dibattito e di studio “Cristiani e internazionalismo” (Milano 1973) e “Ispirazione cristiana, cultura cattolica, azione politica”(Bergamo, 1975). Svolge, nel frattempo, una intensa attività pubblicistica, occupandosi di temi legati al movimento operaio, alla condizione giovanile, all’associazionismo, alle dottrine sociali e politiche, alla storia delle culture popolari. Collabora con numerose riviste, in particolare ai Quaderni di Azione sociale. Dal 1987 dirige la rivista di spiritualità e politica “Bailamme”. Lungo tutti questi anni raduna attorno a sé un gruppo di giovani, impegnandolo, per militanza sociale e volontariato, in un lavoro comune di elaborazione socioculturale, educativa, teologica e politica. Chiamato a far parte della Presidenza Nazionale delle Acli dopo il congresso di Roma (1985), assume la carica di Vice Presidente nazionale, con l’incarico alla formazione. Il Consiglio nazionale delle Acli lo elegge Presidente nazionale il 30 maggio 1987, viene riconfermato dopo il Congresso nazionale di Milano (1988) e dopo il Congresso nazionale di Roma (1991). Particolarmente intenso è il rapporto con il teologo padre Marie Dominique Chenu, domenicano, francese, esponente di spicco del rinnovamento tomistico e della nouvelle théologie, ascoltato perito al Concilio Vaticano II. E’ del teologo francese l’invito alle Acli a ripensare il lavoro e il movimento operaio come luogo teologico. Dal 1994 è Deputato al Parlamento nelle file del Partito Popolare Italiano – di cui è tra i nuovi fondatori – per la XII e la XIII Legislatura. Fa parte della Commissione Esteri della Camera dei Deputati ed è stato relatore della legge per la remissione del debito estero. E’ stato segretario della Camera dei Deputati. Del PPI è stato Presidente nazionale nel 1995 -1996 e membro della Direzione del Partito dal 1996 al 1999. E’ stato segretario regionale lombardo del PPI fino al suo scioglimento nella Margherita. Nel 2008 ha guidato come segretario il PD milanese E’ fondatore e presidente del Circolo  Dossetti di cultura e formazione politica nato a Milano nel 2000.  Dal 2004 è presidente del CESPI  (Centro Studi Problemi Internazionali) con sede in Sesto San Giovanni e dal 2012 ha assunto la carica di Presidente dell’associazione nazionale Partigiani Cristiani.

Raccogliere l’eredità di una persona di così elevata statura sarà un’impresa molto difficile ma anche un grande dovere per il movimento Aclista.