I PRIMI 70 ANNI DEL CIRCOLO ACLI - ACHILLE GRANDI - MEDA - 1946-2016

 

La data di costituzione

Il documento più vecchio, che conserviamo nei nostri archivi, a cui far risalire la sua costituzione è il verbale n. 1 del 12 luglio 1946.

Il comitato promotore

Da ricerche effettuate ci risulta che il comitato promotore fu costituito sicuramente da: Don Luigi Franchi – Francesco Barzaghi - Mario Colombo - Maddalena Colombo - Cesare Nobili - Egidio Quarta. Non abbiamo certezze su altri nominativi.

Il primo Presidente

Il primo consiglio, che rimase in carica per il biennio 1946/47, fu presieduto da Colombo Mario, con vicepresidente Farina Luigi, assistente spirituale don Luigi Franchi e segretaria Tesoro Lucia.


La sede

Al punto 4 del verbale del 12/6/1946 si legge che “ la sede provvisoria sarà la casa di Don Luigi Franchi” (via Solferino angolo via Palestro), ma già in quello del 26 luglio 1946 si legge che “al termine della riunione si andò a visionare i locali di piazza Cavour messi a disposizione dalla Parrocchia”. Praticamente il Circolo Acli è sempre stato nell’attuale sede.

La mission del 1946

Al punto 5 del verbale n. 1 del 12/7/1946 si legge che “per il momento l’attività si limiterà al segretariato del popolo, che è la più importante e la più pratica per andare verso le necessità dei lavoratori che nel disbrigo delle pratiche burocratiche e sindacali non sanno a chi rivolgersi a scapito anche dei loro interessi personali. Aiutandoli spassionatamente e disinteressatamente si riuscirà ad ottenere la loro simpatia e fiducia e questo sia per noi una pratica di carità Cristiana”.

La mission attuale

Le Acli si fondano su tre “fedeltà”: al mondo del lavoro, alla democrazia, alla Chiesa, alla luce dell’opzione preferenziale per i poveri a cui ci ha esortato Papa Francesco il 23 maggio 2015.

Forti della propria appassionante storia di impegno le Acli sono protagoniste del cambiamento verso una rigenerazione etica della democrazia. La nostra azione sociale – in rete con altre forze della società civile – per un lavoro dignitoso, per uno sviluppo equo e sostenibile, per la pace, per la società interetnica, per l’affermazione della cultura della legalità nascono da una competente analisi della realtà, frutto di una costante attenzione alle persone che quotidianamente “attraversano la nostra esperienza”